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domingo, 10 de enero de 2016

Y EL ÓBOLO BAJO LA LENGUA






O Signore inventato dai poeti
Per comodo d’invocazione,
So bene che non v’è colpa
Fuori che in me stesso:
Neppure tu, se esistessi,
Saresti responsabile
Della mia lunga rinuncia
Della mia ascesi ostinata,
Del mio rendere in cenere e tosco
I talenti dalla tua debole immagine
A me compartiti quel giorno
Che dal limo con maligno tocco
M’avessi suscitato.-- No, Signore,
Tu non hai colpa, ché non sei.
Ma bada, solo per questa ragione.


Tomaso Landolfi