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lunes, 20 de marzo de 2023

Y EL ÓBOLO BAJO LA LENGUA






S´addensarono nuvole

e cirri minacciosi.

Un ombrellone cadde

e il vento turbinando

lo portò verso il mare.

T´alzasti, come una

paradisea reale

per salvarmi da un colpo

a sorpresa. Chiudesti

L´ombrellone che minacciava

il mio capo, con agili

mani da pianista.


Eugenio Montale.


sábado, 1 de enero de 2022

Y EL ÓBOLO BAJO LA LENGUA





Difficile è credere

che sia un dono la vita,

quando si trascina una

stanca esistenza e il vivere

d´ora in ora ci tortura:

ma anche nei tuoi occhi

vedo brume di dolore.

Hanno già flagellato il tuo

giovane cuore? E ripose per te

il mare e un´ombra lieve

di cormorano. Tacevi

e sogguardavi mesta

l´orizzonte estremo.

 

Eugenio Montale.


miércoles, 16 de enero de 2019

Y EL ÓBOLO BAJO LA LENGUA






FORSE UN MATTINO ANDANDO IN UN'ARIA DI VETRO



Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.

Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.

Eugenio Montale


lunes, 6 de junio de 2016

Y EL ÓBOLO BAJO LA LENGUA



            Siria


Dicevano gli antichi che la poesia
è scala a Dio. Forse non è così
se mi leggi. Ma il giorno io lo seppi
che ritrovai per te la voce, sciolto
in un gregge di nuvoli e di capre
dirompenti da un greppo a brucar bave
di pruno e di falasco, e i volti scarni
della luna e del sole si fondevano,
il motore era guasto ed una freccia
di sangue su un macigno segnalava
la via di Aleppo
.


Eugenio Montale.

lunes, 10 de noviembre de 2014

Y EL ÓBOLO BAJO LA LENGUA






MERIGGIARE PALIDO E ABSORTO

Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d' orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.

Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch' ora si rompono ed ora s'intrecciano
a sommo di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com'è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.


Eugenio Montale.