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lunes, 12 de septiembre de 2016

Y EL ÓBOLO BAJO LA LENGUA







IL PARADISO SUI TETTI


Sarà un giorno tranquillo, di luce fredda
come il sole che nasce o che muore, e il vetro
chuiderà l’aria sudicia fuori del cielo.

Ci si sveglia un mattino, una volta per sempre,
nel tepore dell’ultimo sonno: l’ombra
sarà como il tepore. Empirà la stanza
per la grande finestra un cielo piú grande.
Dalla scala salita un giorno per sempre
non veranno piú voci, né visi morti.

Non sarà necessario lasciare il letto.
Solo l’alba entrerà nella stanza vuota.
Basterà la finestra a vestire ogni cosa
di un chiarore tranquillo, quasi una luce.
Poserà un’ombra scarna sul volto supino.
I ricordi saranno dei grumi d’ombra
appiattati cosí como vecchia brace
nel camino. Il ricordo sarà la vampa

che ancor ieri mordeva negli occhi spenti.
            
Cesare Pavese